Archivi enti di assistenza, beneficenza e volontariato

Le Istituzioni di assistenza e beneficenza (ospedali, orfanotrofi, confraternite, monti di pietà, enti con finalità diverse) in Italia hanno origini antiche. Ebbero grande sviluppo nel ‘500 sotto la spinta e l’egemonia della Chiesa e solo più tardi, nel XVIII sec., furono sottoposte al controllo dello Stato. Dopo l’unità d’Italia, l’esigenza di mettere ordine nel complesso e variegato mondo della beneficenza pubblica fece avviare una serie di studi e indagini che portarono alla legge del 3 agosto 1862. Furono istituite in ogni comune dello Stato le “Congregazioni di carità” con il compito di amministrare tutte le “Opere pie”, ovvero tutti gli Istituti caritativi presenti sul territorio. Le Congregazioni finirono, così, col concentrare patrimoni e archivi di numerose Istituzioni di beneficenza; lo stesso accadde con gli Enti comunali di assistenza (Enti autarchici non territoriali) che nel 1937 subentrarono alle soppresse Congregazioni di carità acquisendone tutte le attribuzioni. Nel 1977 gli Eca (Enti comunali di assistenza) furono soppressi e le funzioni di assistenza e beneficenza furono trasferite ai singoli Comuni.
Gli archivi degli Eca sono archivi molto importanti sia perché testimoniano l’attività assistenziale dell’Ente sia perché raccolgono archivi di Opere pie anche molto antiche. In quanto archivi di enti soppressi, per legge, dovrebbero essere versati negli Archivi di Stato competenti per territorio e, invece, spesso rimangono presso le sedi dei rispettivi Comuni, restii a rinunciare a documentazione così rilevante per la storia del territorio.
La documentazione prodotta dagli Istituti di assistenza e beneficenza è, dunque, reperibile negli Archivi di Stato, negli Archivi comunali e in alcuni casi presso gli stessi Enti titolari.