Archivi di enti ricreativi e dello sport

L’esigenza di tutelare e valorizzare gli archivi dello sport, che fino a qualche tempo fa non facevano parte delle fonti classiche, quali ad esempio quelle di carattere storico-economiche o politiche, risale al 1994 quando fu organizzato un convegno dal titolo “Le sudate Carte”, presso la scuola dello sport del CONI, con la collaborazione della Società degli storici dell’educazione fisica “La Pallacorda”, presso il Centro “Giulio Onesti” all’Acqua Acetosa di Roma. Da tale iniziativa si fa decorrere l’esigenza di un programma di recupero degli archivi pubblici e privati dello sport.
Lo sport, inteso come attività agonistica, ha bisogno del supporto di un adeguato lavoro amministrativo che dà origine a materiale cartaceo e non solo: spesso, infatti, allo sport si è accompagnata la produzione di testimonianze audiovisive quali le fotografie e, in tempi più recenti, i filmati che hanno indubbiamente il merito di lasciare una traccia molto concreta ed evidente dell’impegno degli atleti. Inoltre anche le rassegne stampa rappresentano un cospicuo nucleo di incartamenti che compongono l’archivio nella sua complessità
In Campania La Soprintendenza Archivistica ha da tempo avviato un censimento degli archivi del ‘900 e in questo ambito ricadono anche gli archivi dello sport.
Di particolare interesse è l’archivio dell’ Accademia nazionale di Scherma , infatti pochi sanno che il conferimento del titolo di maestro di scherma, l’unico che consente di esercitare l’attività magistrale, viene attribuito da un ente morale, che in Europa ha sede a Napoli e a Parigi. Avere un’Accademia della scherma, peraltro antica e prestigiosa, è dunque un vanto non solo per la città di Napoli, ma per l’Italia intera. E non è un caso che proprio la scherma sia lo sport – assai antico ma dal sapore moderno – che nel nostro Paese vanta il maggior numero di medaglie conquistate alle Olimpiadi dell’era moderna.
L’ archivio dell’Accademia nazionale di scherma, oltre a rilasciare i diplomi ai maestri, oltre ad essere quasi un unicum a livello mondiale, è provvisto di un interessante archivio storico si segnalano ad esempio statuti , registri dei soci fondatori ed ordinari; corrispondenza; documenti riguardanti il giurì d’onore; carteggio riguardante i danni di guerra riportati nella sede di palazzo Maddaloni; carteggio relativo alla restituzione al Museo Filangieri di armi antiche, che addobbavano la sala quando la sede dell’Istituto era il Maschio Angioino; fotografie che ritraggono atleti, maestri, gare e manifestazioni legate alla vita di questa importante Istituzione sportiva.
Nell’ambito del censimento degli archivi dello sport è stato oggetto di inventariazione anche quello del CONI Campania – Delegazione provinciale di Napoli. Nel 2012 è stata realizzata la riforma e il riordino dell’organizzazione periferica del Coni. Con tale riforma i Comitati provinciali, che in precedenza erano gestiti da un presidente e da un consiglio eletti, sono stati sostituiti con la figura del delegato provinciale quale membro del consiglio regionale del Coni. I presidenti regionali, che vengono eletti, nominano i delegati provinciali e curano il loro coordinamento. Con la riforma i Comitati regionali hanno visto accresciute le loro funzioni inglobando quelle in precedenza appartenute alle strutture provinciali. In tale archivio sono emerse cospicue testimonianze dell’attività sportiva (documenti, manifesti, fotografie, video) svoltasi a Napoli dalla metà del Novecento ad oggi. Di particolare interesse, ad esempio, sono i documenti e le immagini relativi all’organizzazione dei “Giochi del Mediterraneo” che si svolsero a Napoli nel 1963.
Nell’ambito degli archivi dello Sport ricadono anche gli archivi dei circoli sportivi, sono stati infatti censiti l’archivio del Circolo del Remo e della Vela Italia e del Circolo Savoia.
Tale tipologia di archivi ha una doppia chiave di lettura perché da un lato permette di conoscere uno spaccato della società partenopea con i suoi usi e costumi e dall’altro dà la possibilità di avvicinarsi al mondo dello sport e di capire come si sia trasformato, passando da disciplina che si fondava soltanto sull’allenamento del fisico a una più complessa attività che, soprattutto in anni recenti, adopera anche sofisticate attrezzature e moderne tecnologie per consentire agli atleti di essere competitivi al massimo, come accade, ad esempio, nella vela.
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