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Archivio Municipale di Napoli

La sua nascita si colloca tra XV e XVI secolo ma la sua sorte fino ad oggi è stata caratterizzata da un infausto destino. Scampato alla furia rivoluzionaria del 1647, riordinato e regolamentato nel XVIII secolo, già nei primi decenni dell’ ‘800 era descritto come una raccolta di “frantumi non dissimili dalle immondezze”.
Negli ultimi decenni dell’Ottocento Bartolommeo Capasso, pur tra altri impegni di responsabilità (dirigeva tra l’altro l’Archivio di Stato di Napoli) si prodigava alla fondamentale opera di riordinamento elaborando il “Catalogo delle scrittture dell’Archivio Municipale di Napoli”. Successivamentte anche Alessandro Cutolo si rivolgeva alla cura di questo archivio; a lui si deve, ad esempio, la compliazione dei “Parlamenti Generali” del periodo vicereale. Neanche questi interventi arrestarono la desolante rovina di tante migliaia di documenti che oggi lamentiamo e che va attribuita ai vandali che, nella notte del 4 marzo 1946, dettero fuoco a molte carte preziose che erano state messe in salvo dagli eventi bellici nei sotterranei del Maschio Angioino. Si sono salvate, tra le fonti più antiche, i volumi del Tribunale della Fortificazione (1564-1805); il fondo Gabelle e Arrendamenti (1526-1817); gli Atti della Deputazione del Donativo (1707-1738); gli atti dei Cinque e Sei, organo di governo dei seggi nobili (1723-1763).

Archivio Municipale di Napoli
salita Pontenuovo 31 80139 Napoli
orario di apertura:
lunedi-venerdi dalle 09.00-13.00
tel.: 0817956502
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